giocatori di backgammon

Dialoghi

Il dialogo è un viaggio, un viaggio verso l’altro e verso noi stessi.

Un percorso personale da intrapprendere con donne desiderose di comprendere e di lottare con e per le altre e gli altri; suggerito a uomini audaci e impazienti di riacquistare un ruolo decisivo nella creazione della società in cui vivono, capaci di costruire senza prevaricazioni e senza arroganza. Spunti di riflessione e pensieri che si intrecciano e si intersecano a formare una ragnatela che tutto collega.

Un tempo il piacere della conversazione era proprio delle classi benestanti, il ritrovarsi per una partita a carte o per fumare il sigaro, prendere il the e chiacchierare sul tempo e sul giardino delle vicine era proprio di chi non aveva problemi contingenti e poteva godersi quello che gli aintichi chiamavano ozio.

L’ozio ora appare non più come un lusso meritato anche per chi deve lavorare per vivere ma quasi come un insulto. Non vi è più tempo per nulla e, quindi, è impossibile pensare a un tempo “vuoto” di attività e “ricco” di pensieri e di parole.

Eppure nelle isole greche e un po’ ovunque nel mediterraneo, davanti a un caffé o a un narghilé, pescatori e operai, funzionari del governo o studenti, si ritrovavano e ancora si ritrovano per una partita a scacchi o a backgammon (tavola reale o tric-trac che dir si voglia), per parlare di tutto e di nulla, per filosofeggiare.

Perché che cosa è mai l’uomo se non può più parlare di filosofia? Se non può più confrontarsi sulle radici della vita?

E le donne come potrebbero essere se stesse se private di quel tempo libero da impegni ma ricco di risate e di allegria, se non potessero piangere insieme per la sofferenza di figli e compagni?

La parola Fiat creò l’universo mondo, il dialogo è il sale della vita.